a cura di: Monica Rebeschini ISBN: 978-88-6287-045-0 testi di: Monica Rebeschini, Luciano Semerani anno: 2008 formato: 15,5x19,5; pp. 176, bianco e nero rilegatura: brossura con alette lingua: italiano collana: carte comuni
La rappresentazione di una città è fatta di tante possibili descrizioni: la città come labirinto, disegnata dalle geometrie del suo tessuto urbano e delle architetture, la città come storia, con i suoi simboli, le sue stratificazioni, le sue vite passate, la città come vita quotidiana fissata nei volti e nei comportamenti dei suoi abitanti. Ma forse, più di tutto, come testimoniano le opere degli artisti e i racconti degli scrittori, la città è la metafora del nostro animo, con le sue facce poliedriche e contraddittorie.
Questo volume è dedicato alla “Trieste cosmopolita”, quella di Bruno Pincherle (Trieste, 1903-1968), di cui lui stesso era figlio e, nel contempo, a quella città che egli avrebbe desiderato fosse e alla quale dedicò buona parte del suo appassionato impegno civile.
Attraverso un’antologia degli interventi più significativi da lui presentati al Consiglio comunale di Trieste tra il 1956 e il 1968, dedicati alla cultura, all’arte e in generale alla “forma della città”, si legge il suo impegno nei confronti della cittadinanza triestina, che egli avrebbe voluto riscattare dalle logiche localistiche e proiettare in una dimensione europea, utilizzando anche l’arma di una sottile ironia che si riflette nei suoi disegni riprodotti nel volume.
Bruno Pincherle fu anche questo: politico illuminato che seppe porre con rara indipendenza intellettuale la cultura al servizio dell’impegno civile, ma anche l’impegno civile al servizio della cultura confermando la sua indole di «ironico erudito che correva verso il futuro» (Fabio Inwinkl).
Poliedrica personalità di scienziato e umanista, Bruno Pincherle fa parte a pieno titolo del gruppo di intellettuali italiani che meglio seppero cogliere – e valorizzare – l’anima plurale di una realtà di frontiera qual è da sempre Trieste.
Il volume contiene anche un testo dell'architetto Luciano Semerani, amico di Bruno Pincherle.
L'autrice, Monica Rebeschini (Trieste 1973), è dottore di ricerca in Forme della comunicazione del sapere storico dal medioevo all’età contemporanea. Si è laureata in Storia delle dottrine politiche all’Università di Trieste e studia la storia dei territori mistilingui nordadriatici, in particolare i rapporti tra Italia e Jugoslavia (Slovenia) nel secondo dopoguerra, attraverso le biografie dei protagonisti. Ha approfondito alcuni aspetti dell’impegno politico e civile di Bruno Pincherle. Tra le sue pubblicazioni: «L’impegno di Bruno Pincherle nel Partito d’Azione (1943-1945), con particolare attenzione al dibattito sulla “questione giuliana” e ai rapporti tra Italia e Jugoslavia» (2002); «Bruno Pincherle. Interventi e scritti politici» (2004); «La biografia come genere storiografico tra storia politica e storia sociale. Questioni di metodo» (2006); «L’organigramma del GMA nella Venezia Giulia, 1945-1954» (2008).
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