«Che Francesco Penco avesse usato professionalmente anche l’apparecchio cinematografico era noto da tempo ma pochi storici dell’immagine ritenevano che un “tesoro” di una sessantina di documentari, o meglio di “cinegiornali”, fosse in attesa di essere consegnato alla memoria collettiva e alla visione pubblica. Raccontano venticinque anni di storia, non solo triestina, i dieci chilometri di pellicola cinematografica contenuti in una sessantina di antiche scatole di metallo che “dormivano” da più di mezzo secolo all’interno di un grande cassone di legno. Francesco Penco è stato uno dei più importanti fotografi triestini della prima metà del Novecento e ha documentato con l’obiettivo i tragici scontri del 1902 tra i militari austriaci e i manifestanti che appoggiavano lo sciopero dei fuochisti del Lloyd; ha fotografato i funerali dell’arciduca Francesco Ferdinando e di sua moglie Sofia assassinati a Sarajevo, la costruzione negli anni Trenta dei grandi transatlantici, gli scontri del maggio 1945 per le vie di Trieste tra patrioti, esercito jugoslavo e occupatori nazisti». Così Claudio Ernè ci introduce a questo viaggio nel tempo attraverso i documentari da lui salvati e descritti in questo volume. A distanza di cento anni dai primi filmati girati da Francesco Penco possiamo rivivere anche noi lo stupore suscitato da quelle immagini in movimento inquadrando i codici QR presenti in alcune pagine di questo libro.