a cura di: Giulio Mellinato, Lorenzo Michelli ISBN: 978-88-6287-042-9 testi di: Giulio Mellinato anno: 2008 formato: 14x19,5; pp. 32 a colori rilegatura: punto metallico con alette lingua: italiano
«Sulle evanescenti strade delle rotte marine, la famiglia Cosulich ha segnato capitoli importanti della storia marittima dell’Adriatico.
Dal primo bark a vela del periodo lussignano, ai piroscafi fatti navigare dopo il trasferimento a Trieste, dalle maestose motonavi degli anni Venti e Trenta, fino ai giorni nostri la bandiera bianca e rossa dei Cosulich ha accompagnato e sviluppato la navigazione giuliana ed italiana, collegando Trieste con i maggiori porti del mondo. Lungo tutto il secolo e mezzo della sua evoluzione, la storia dei Cosulich è stata lo specchio della evoluzione economica vissuta da Trieste e dall’Adriatico settentrionale, seguendone fedelmente successi e cadute, crescite e crisi. I Cosulich sono stati sia artefici che spettatori di una città complessa, dove le diverse componenti spesso si sommano tra loro ed interagiscono, ma raramente si fondono in una sintesi più alta. Così le loro vicende sono diventate esemplari per tutto il gruppo sociale degli armatori e navigatori di origine quarnerina e dalmata che hanno costruito la storia della navigazione triestina, assieme ai commercianti greci, ai finanzieri israeliti ed a tutti gli altri elementi di una città composita, che nei momenti migliori è riuscita a far tesoro delle eredità positive che ognuno dei gruppi portava con sé.
Inoltre, la storia dei Cosulich consente di seguire le altalenanti stagioni dell’economia internazionale, che così profondamente hanno segnato i destini di Trieste, e ne hanno subordinato la prosperità alla capacità del retroterra di acquistare merci e materie prime da mercati lontani.
Al centro di un fitto intreccio di relazioni d’affari, la famiglia ha potuto evolvere e mantenere sotto controllo le proprie attività soprattutto grazie ad una struttura interna molto solida, segnata da legami forti tra i diversi membri, da competenze elevate, da apprendistati severi e da una dedizione al mare che per molti è stata una scelta di vita, e non solo una professione»
(Giulio Mellinato)
|